La nostra Storia
E’ la primavera del 1969. Un gruppetto di dieci assidui frequentatori della Misericordia di Cascina, sospinti forse dal vento di rinnovamento che soffia forte in quel periodo, matura un’idea di rilevante importanza sociale: offrire a tutti i bambini di Cascina e dei paesi vicini, in età compresa fra i dieci e i dodici anni, la possibilità di impegnare il proprio tempo extra scolastico dedicandosi ad una disciplina sportiva dalla quale trarre anche utili modelli di comportamento di vita quotidiana. La scelta della disciplina è immediata e per certi versi obbligata. Tutti infatti optano per il calcio. Perché è lo sport più praticato a livello nazionale e perché Cascina e i paesi confinanti non dispongono di impianti e attrezzature che permettono lo svolgimento di altre attività sportive. Non vi sono, ad esempio, palestre, e la cosa preclude il coinvolgimento in questa iniziativa alle bambine, assai poco attratte da sport prettamente maschili come, appunto, il gioco del calcio. La sola struttura sportiva esistente infatti è il campo sportivo Tettora a Cascina, già utilizzato dai Piccoli Azzurri, unica società esistente nella cittadina dal momento che la Fides Cascina, nata dalla fusione con il San Prospero, aveva cessato l’attività in categoria qualche anno prima. Così, di lì a poco l’idea comincia a materializzarsi, ed è a quel momento che nasce l’Unione Sportiva Pulcini della Misericordia di Cascina, i cui padri fondatori rispondono ai nomi di Piero Barsotti, Osvaldo Bilancieri, Mario Fredianelli, Giuliano Giari, Giuliano Cinghiali, Roberto Menichetti (che ne diviene il primo presidente), Brunello Paci, Emilio Paganelli e Giorgio Riccetti. Attribuito il nome, nel quale il termine “Pulcini” simboleggia in maniera affettuosa quei mini-atleti che di fatto costituiscono la società, pare abbastanza logico scegliere quali colori sociali il giallo e il rosso, abbinamento cromatico che richiama, appunto, il pulcino. Raccolto un numero sufficiente di soci, con i bambini nati negli anni 1957 e 1958 viene formata la prima squadra, che nell’autunno dello stesso anno partecipa al campionato provinciale Esordienti Csi.
Un’associazione nata dalla voglia di offrire ai bambini la possibilità di divertirsi facendo sport
I risultati ottenuti sono molto incoraggianti, tanto che per la stagione calcistica successiva (1970-71) viene iscritta anche una seconda squadra al campionato provinciale giovanissimi Csi. E in quell’ anno, il presidente intanto è diventato Giuliano Ginghiali, arriva il primo titolo provinciale. A fregiarsene è la formazione Arcobaleno, che ha la meglio sugli amici-rivali Piccoli Azzurri al termine di un’appassionante finale-bis (la prima si era conclusa in parità) finita 4-3 ai calci di rigore. La strada dei successi è ormai tracciata, e gli anni immediatamente seguenti sono prodighi infatti di vittorie e titoli. Nel 1971-’72 l’Unione Sportiva Pulcini iscrive il suo nome nell’albo d’oro provinciale degli esordienti Csi grazie al 2-0 sui Diavoli Azzurri Pisa, mentre la squadra arcobaleno perde il titolo soltanto alla finalissima. A batteria però non sono gli avversar!, i pisani del Porta a Lucca, ma… la sorte materializzatasi con le sembianze di una monetina beffarda. Nel campionato successivo comunque viene raggiunto il top. Accanto a due titoli provinciali arrivano anche le prime due affermazioni regionali. Dopo aver vinto in provincia, infatti, arcobaleno ed esordienti vanno a furoreggiare in tutta la Toscana, dimostrandosi i più forti. I primi superano 3-2 il Peretola, i secondi 1-0 l’Armando Picchi Livorno. E’ la stagione 1972-’73, e questa, a tutt’oggi, rimane la migliore nella storia del sodalizio giallorosso. I successi riportati dai Pulcini, che nel 1974-’75 vincono anche il campionato provinciale Csi per la categoria allievi “B” ma anche dai Piccoli Azzurri, fanno crescere l’entusiasmo in tutta Cascina, e con esso la voglia di restituire alla cittadina una formazione maggiore. A tale scopo, nella primavera del 1975 viene organizzato un torneo amatoriale; una sorta di passerella il cui obbiettivo principale è quello di dare la possibilità ai migliori calciatori della zona di mettersi in luce. La partecipazione di squadre e di pubblico al torneo è veramente notevole, e questo porta alla ricostituzione dell’ Unione Sportiva Cascina, che parte dal gradino più asso dei campionati dilettantistici.
I primi successi della polisportiva
Il torneo però serve anche da prologo a una manifestazione che, nel tempo, avrebbe spostato su Cascina l’attenzione calcistica nazionale: il “Pulcino d’Argento”. E’ in quella occasione, infatti, che i dirigenti dell’Unione Sportiva Pulcini pensano di omaggiare con un premio in argento, raffigurante un pulcino, simbolo della società, l’arbitro chiamato a dirigere la gara di finale, l’intemazionale Luciano Giunti di Arezzo.
Essendo però la competizione a carattere amatoriale, la Figc nega a Giunti il permesso di arbitrare, e così il “Pulcino” viene frettolosamente riposto nella cassaforte della Misericordia. Ma non vi rimane per molto. L’anno dopo, infatti, viene consegnato a Beppe Chiappella, allenatore dell’ Inter e figura molto conosciuta da queste parti. E’ soltanto il primo di un lungo elenco di noti personaggi legati al mondo del calcio che in futuro sarebbero arrivati a Cascina da ogni parte d’Italia per ricevere questo trofeo, assegnato, è questa la motivazione, a chi ha dedicato una vita per il calcio. Ben presto comunque il “Pulcino” si trova in compagnia. Pochi mesi più tardi, ma sempre nello stesso anno, nasce il “Fischietto d’argento”, ideato in virtù del rapporto di solidarietà che la società giallo-rossa ha sempre mantenuto con il mondo arbitrale. A ricevere il premio, riservato a un arbitro debuttante in serie A, è Paolo Bergamo, che, tra l’altro, in passato aveva giocato nella Fides Cascina. Due anni dopo, nel 1978, arriva anche il “Microfono d’argento”, creato per la categoria dei giornalisti sportivi e assegnato a Gianni Minà Quell’anno i dirigenti del club della Misericordia, i cui risultati di gioco, nel frattempo, erano proceduti a corrente alterna, decidono di stringere una collaborazione con l’Unione Sportiva Cascina. A essa la società giallo-rossa “presterà” i giocatori per comporre il settore giovanile, il materiale sportivo, il pullmino per gli spostamenti e altro ancora.
Il Pulcino d’Argento e gli altri premi
L’entusiasmo iniziale che regna fra i due club però si sgonfia ben presto per motivi di vario genere e il rapporto si interrompe dopo due campionati, al termine della stagione calcistica 1979-’80. Tornata “indipendente”, la società ne approfitta per darsi una rinfrescata e cambiare la propria denomi- nazione: è la primavera del 1980 quando nasce la Polisportiva Pulcini della Misericordia di Cascina.
Presidente viene eletto Roberto Fiorentini, ancora oggi seduto sulla poltrona più alta del sodalizio. I colori sociali rimangono invariati, mentre cambia il rapporto con la società dei Piccoli Azzurri, con la quale viene definito un accordo, tuttora valido, che è alla base dei buoni legami che intercorrono fra le due parti: al fine di non contrastarsi nella scelta dei bambini da avviare al gioco del calcio, viene stabilito di lasciare la priorità per due anni consecutivi ora all’una ora all’altra società. E con la nascita della Polisportiva vede la luce anche l’ultimo dei quattro premi d’argento attualmente assegnati. E’ la “Penna d’argento”, riservata a un giornalista della carta stampata, e assegnata a Vinicio Saltini del quotidiano “II Tirreno”.
La storia della Polisportiva Pulcini, insomma, è ormai entrata in quella che possiamo definire la sua era moderna,nella quale la società riesce sempre a mantenere in attività ora due ora tré squadre. Per festeggiare il primo successo di questo nuovo corso, bisogna però attendere sette anni. Anche perché nel frattempo c’è stata l’iscrizione al ben più diffìcile campionato Figc e il numero delle avversarie è notevolmente aumentato. È soltanto con il torneo 1986-’87 infatti che arrivano due titoli provinciali Figc con giovanissimi e allievi “B” e uno regionale Csi con giovanissimi “B”. Intanto, fra lo sgomento generale, scompare prematuramente Pietro Martinelli, uno degli animatori della Polisportiva e persona sempre vicina all’ambiente della Misericordia, al mondo dei giovani e grande appassionato di calcio. Per ricordare la sua figura, i dirigenti della società, che hanno trasferito la sede in via Mentana, dov’è tutt’oggi, decidono di organizzare un torneo giovanile: il “Memorial Pietro Martinelli”.
La manifestazione, che viene disputata nei tre giorni a cavallo della Pasqua, è a respiro nazionale, e fìn dalla sua prima edizione, nel 1986, raccoglie una così appassionata e massiccia presenza di pubblico e di interesse da far intuire che si tratta di un torneo destinato a un sicuro successo. E così sarà, anche se non viene mai perso di vista lo scopo con il quale questo “memorial” è nato: offrire un momento di aggre- gazione a bambini provenienti da ogni parte d’Italia. Tornando ai successi ottenuti dalle squadre della Polisportiva, si arriva ormai ai giorni nostri, con il titolo di campione provinciale Figc conquistato nella categoria allievi “B” nel campionato 1992-’93. Dalla stagione successiva però la federazione introduce la novità di non assegnare più i titoli in quei campionati riservati ai bambini al di sotto dei dodici anni e che dunque non sono più regolati da classifiche. Una novità che, pur se giusta, penalizza la società giallorossa, sempre presente in almeno uno dei campionati interessati da questa nuova disposizione. La cosa comunque non ha impedito alla Polisportiva, che di recente ha istituito, con successo, anche la sezione di tennis tavolo, di continuare quella striscia di successi che l’hanno vista trionfare prima nel campionato provinciale Figc giovanissimi “B” e poi in campo regionale Aics con giovanissimi e giovanissimi “B”. Tuttavia, al di là di quella che durante la vita della Polisportiva Pulcini può essere stata l’alternanza di momenti di gioia e di amarezza, il succedersi di dirigenti, tecnici e giocatori, l’evolversi delle situazioni e il variare degli avvenimenti, una cosa è rimasta immutata: lo spirito umanitario con il quale la società nacque in quella fresca primavera di trent’anni fa.